Auto elettriche. Ogni abitazione in fase di ristrutturazione dovrà dotarsi di un punto di ricarica. Entro il 2023, almeno il10% dei parcheggi negli edifici di nuova costruzione sarà tenuto a dotarsi di colonnine per le auto elettriche.
Incentivi per le auto elettriche dall’Unione europea. Scegliere un’auto elettrica sta per diventare sempre più facile. Infatti, l’Unione Europea per incentivare questa opzione sta provvedendo al potenziamento delle infrastrutture, in modo particolare dei punti di ricarica.
Nonostante il piano di Bruxelles per stimolare il mercato della mobilità sostenibile verrà presentato ufficialmente solo verso la fine dell’anno, è trapelato che il modello preso a esempio è quello dell’Olanda e della Norvegia, che hanno lo scopo di bandire in modo definitivo i veicoli a ciclo diesel entro il 2025.
Secondo la bozza di direttiva Ue, che dovrebbe entrare in vigore nel 2019, ogni abitazione in fase di ristrutturazione dovrà dotarsi di un punto di ricarica per gli EV. Inoltre, entro il 2023, almeno il10% dei parcheggi negli edifici di nuova costruzione sarà tenuto a dotarsi di colonnine per le auto elettriche.
Oltre che negli edifici residenziali, infrastrutture con punti di ricarica per i veicoli verdi e punti di rifornimento di gas naturale liquefatto e compresso, idrogeno e gas di petrolio liquefatto verranno allestite anche in altri posti.

Vantaggi e svantaggi. Questi provvedimenti dovrebbero permettere agli EV di immettere elettricità nella rete nazionale, invertendo il flusso, per bilanciare eventuali carenze in caso di generazione intermittente di energia da fonti rinnovabili.
Uno degli svantaggi legati alla diffusione delle auto elettriche potrebbe essere la massiccia emissione di biossido di zolfo (SO2). Infatti, secondo l’allarme lanciato da un rapporto redatto dall’Agenzia europea per l’ambiente (Eea), i livelli di SO2 stimati per il 2050 potrebbero quintuplicare a causa del necessario aumento della produzione di elettricità per alimentare un considerevole parco veicoli EV.
Tuttavia, tali stime si basano sull’attuale mescolanza di energia presente nell’Unione, che include ancora un buon numero di centrali a carbone.
Dunque, per aumentare la mobilità elettrica e, allo stesso tempo, tagliare le emissioni non resta che procedere in parallelo con misure di supporto alle rinnovabili.
Adeguamento da parte dell’Italia. Anche l’Italia entro il 2017 dovrà adeguarsi alla direttiva europea. Infatti, a partire dal 1° giugno 2017, i Comuni non potranno rilasciare il permesso a costruire per gli edifici residenziali e non residenziali con superficie superiore a 500 mq e dotati di almeno 50 unità abitative se non è prevista la predisposizione all’allaccio per l’installazione di infrastrutture elettriche da utilizzare per la ricarica dei veicoli.
Tali misure dovranno essere idonee a permettere la connessione di una vettura da ciascuno spazio a parcheggio coperto o scoperto e da ciascun box per auto (siano essi pertinenziali o meno), in conformità alle disposizioni edilizie di dettaglio fissate nel regolamento stesso.
Pertanto, il consiglio dei ministri valuterà in questi giorni l’approvazione definitiva del testo da inviare alle Camere per l’approvazione e la successiva restituzione al Governo che dovrà emettere il vero e proprio decreto definitivo, con il fine di ridurre la dipendenza dal petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti.
Fonte http://www.condominioweb.com/auto-elettriche-ricarica-condominio.13108#ixzz4MwdW1Mhd