Archivi tag: normazione

Porta blindata: alcuni consigli

Secondo gli ultimi dati ISTAT in Italia nel 2016 c’è stato mediamente un furto ogni 63 abitazioni. Tutelare la propria sicurezza e i propri beni, diventa quindi prioritario. Con una spesa relativamente “democratica” (circa 2000 euro) si può installare una buona porta blindata, con la possibilità di portare la spesa in detrazione nei 10 anni al 50% fino al 31/12/2017.

Non si tratta poi solamente di sentirsi più protetti, la porta blindata di qualità ed installata ad arte ci protegge anche dai rumori e dalle fughe di calore, portando un beneficio a livello di comfort acustico e termico.

Le porte blindate si dividono in classi, dalla 1 alla 6, a seconda della resistenza allo scasso, con prove effettuate così come normato nelle  UNI 1627 e 1630. Quelle in uso per le abitazioni sono in genere la classe 3, capaci di resistere anche allo sforzo del piede di porco, ma per essere sicuri, la classe 4, che dovrebbe limitare l’azione di martelli o trapani portatili, è la scelta indicata.

E’ importante chiedere in sede di preventivazione le caratteristiche di trasmittanza termica e acustica, della porta una volta posata, nonchè la classe di blindatura, certificata a norma UNI, per poter raffrontare diversi prodotti.

Rumori in condominio: definizioni e un esempio

La legge 447/95 introduce per la prima volta il concetto di inquinamento acustico, ma bisognerà attendere i DPCM del 14/11/97  per aver fissati i limiti assoluti e di attenzione, a seconda della zonizzazione del territorio (protetto, residenziale, misto, industriale, etc.) e differenziali, ovvero quanto può un rumore per essere considerato tale, superare il “fondo”. Inoltre con il DPCM del 5/12/97 si definiscono i requisiti acustici passivi in edilizia e i requisiti delle sorgenti, ovvero l’isolamento acustico minimo delle strutture, quali muri, divisori e aperture e i livelli di emissione delle sorgenti (il valore in dB che troviamo ad esempio, sull’etichetta della lavatrice o della lavastoviglie in negozio).
Detto questo per rumore si intende un emissione sonora che provoca fastidio, disagio e/o disturbo al riposo e l’esposizione prolungata ad emissioni rumorose può indurre un vero e proprio danno all’organismo (passeggero o cronico).
Anche se il “danno biologico” va rigorosamente dimostrato (Cassazione civile n. 661/2017), il risarcimento del danno non patrimoniale scatta anche senza prova dell’effettiva esistenza dei danni stessi: in questi termini si è espressa la Cassazione con la sentenza 1606/2017.

I casi più comuni in condominio sono il disturbo dovuto ad impianti sonori (TV o HiFi) in casa oppure elettrodomestici, impianti condominiali (pompe o scarichi) oppure all’uso di calzature a suola rigida (rumore da calpestio).

Vediamo ora un esempio reale:

Teatro della contesa, un cortile trevigiano: un fratello vi esercita attività di lavorazione del ferro; l’altro vi abita e ne subisce le immissioni, fin tanto che decide di rivolgersi al Tribunale, che gli dà ragione. Le immissioni superano di 3 dB il rumore di fondo, anche se solo in alcuni giorni ed orari: il Tribunale ordina la cessazione delle immissioni, l’inibizione all’uso di determinati macchinari e il risarcimento dei danni.
La Corte d’Appello di Venezia conferma la condanna. E si configura il reato di cui all’articolo 659 del Codice penale (disturbo delle occupazioni o del riposo delle persone) e scatta quindi l’obbligo di risarcire il danno non patrimoniale, a norma dell’articolo 2059 del Codice civile.
La Corte di Cassazione, con sentenza 1606/2017, conferma i due precedenti gradi e fa chiarezza nella materia:
a) in tema di immissioni, i rapporti tra privati proprietari di fondi vicini vanno risolti sulla base dell’articolo 844 del Codice civile, anche se vi siano norme più permissive che disciplinino i rapporti con la pubblica amministrazione;
b) il limite di tollerabilità è relativo alla situazione ambientale, variabile da luogo a luogo e non può prescindere dalla rumorosità di fondo;
c) solo un esperto, scelto dal giudice, è in grado di accertare strumentalmente l’intensità dei suoni o delle emissioni di vapori o gas, nonché il loro grado di sopportabilità per le persone, mentre i testimoni tendono ad esprimere giudizi valutativi di tipo soggettivo;

d) il danno non patrimoniale da immissioni illecite è risarcibile anche in assenza di un danno biologico documentato, «quando sia riferibile alla lesione del diritto al normale svolgimento della vita familiare all’interno della propria abitazione e del diritto alla piena esplicazione delle proprie abitudini di vita quotidiane, trattandosi di diritti costituzionalmente garantiti».

ISO 37001: il nuovo protocollo internazionale per la gestione della corruzione

La corruzione è uno dei problemi più dannosi e difficili da estirpare. Ogni anno nel  mondo oltre 1000 miliardi di dollari US vengono utilizzati per corrompere. Le conseguenze di questi comportamenti, dal meno rilevante finanziariamente, alla corruzione più pesante, sono assolutamente negative per l’economia reale e per la qualità media della vita, in quanto causa un aumento del tasso di povertà e fa diminuire la fiducia.

Nonostante gli sforzi a livello nazionale e internazionale per combattere questa piaga, la corruzione rimane un problema importante. L’ISO, l’Organizzazione Internazionale di normazione,  ha colto la problematica e sta infatti sviluppando un nuovo standard per aiutare le organizzazioni a combattere la corruzione e promuovere un business etico.

La norma ISO 37001 che verrà pubblicata nei prossimi giorni, consiste in una serie di protocolli di gestione della corruzione. In particolare specificherà le procedure per identificare e colpire la corruzione, implementando controlli a livello finanziario e commerciale e criteri per l’investigazione e il report.