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M’illumino di meno

Per il decimo anno di fila lo Studio Cerello & Chesini aderisce alla campagna per la sensibilizzazione al risparmio energetico “M’Illumino di meno” promossa da Radio 2. Scopo di tale campagna è di rendere consapevoli che l’energia è una risorsa preziosa che può essere utilizzata una volta sola.

Sembra una banalità perchè siamo abituati a ragionare esclusivamente in termini economici e monetari. Solo perchè il costo dell’energia è relativamente basso ci possiamo permettere spesso il lusso di farne un uso sconsiderato (lasciare accese luci dove non servono o l’aria condizionata o il riscaldamento accesi con le finestre aperte ad esempio), ma l’energia (elettrica, termica e meccanica) che utilizziamo viene prodotta nella stragrande maggioranza da fonti fossili, pensiamo a quanti milioni di anni (centinaia in realtà) sono stati impiegati per produrle e noi le consumiamo in poche decadi.

In un futuro prossimo quando le fonti rinnovabili avranno plausibilmente la quota di produzione predominante, il risparmio energetico sarà altrettanto importante, per poter avere sempre l’energia a disposizione di tutti.

Progresso non vuol dire spreco, vuol dire consapevolezza!

UNI 10200: un breve excursus e casi particolari

Successivamente all’installazione di sistemi di termoregolazione e contabilizzazione del calore, le spese di riscaldamento, come disposto dispone dal Dlgs 102/2014 (articolo 9, comma 5, lettera d) sono da ripartire tra i singoli condòmini in base ai criteri stabiliti dalla norma Uni 10200.

La norma, si basa sul principio cardine secondo il quale ciascun utente deve pagare in relazione all’effettivo consumo, ma la ratio risulta di fatto più “nobile”, in quanto ha come scopo ultimo la riduzione di emissione di gas serra da parte degli impianti di riscaldamento, principale fonte di emissione di CO2.

La disposizione risulta  inderogabile, ovvero non può essere messa in discussione da un regolamento condominiale di natura contrattuale, né tantomeno essere modificata dall’assemblea di condominio.

Consumo volontario ed involontario

Il totale del costo per il riscaldamento condominiale viene ora diviso in prelievo volontario, connesso all’effettivo consumo, e in costo involontario derivante dalle perdite e dalle inefficienze dell’impianto.

La quota di consumo involontario viene computata in sede di diagnosi da parte di un termotecnico, valutando in modo analitico il sistema di produzione (caldaia) e di distribuzione (tubazioni/montanti) e quindi sintetizzata nella nuova tabella di riscaldamento.

La quota volontaria può essere calcolata in modo esatto (diretto) mediante l’applicazione di contatori di calore per ogni appartamento, ma la gran parte degli impianti è strutturata a montanti pertanto l’apposizione di contacalorie risulta poco economica. In questi casi si utilizza la cosiddetta contabilizzazione indiretta, mediante l’applicazione di ripartitori sui singoli termosifoni, i quali registrano la temperatura di questi ultimi nel tempo, misurazioni che vengono poi parametrizzate dal tecnico secondo la tipologia di radiatore (numero di elementi, materiale, etc.) per ottenere un numero che ci indica con buona approssimazione il reale consumo di calore.

Se lo stesso generatore, oltre che al riscaldamento, è adibito alla produzione di acqua calda sanitaria, bisogna stabilire la quantità di energia prodotta a tal fine. In questi casi la miglior soluzione è installare due contatori generali che misurino l’energia utilizzata per il riscaldamento e i consumi di acqua calda sanitaria.

Esclusione dalla norma

Esistono comunque dei casi in cui non è tecnicamente possibile applicare la norma Uni 10200, o il suo utilizzo è sperequato in termini di costi rispetto all’obiettivo del risparmio energetico.

Come previsto dal Dlgs 141/2016 (che ha modificato, sul punto, il Dlgs 102/2014), questo si verifica quando «siano comprovate, tramite apposita relazione tecnica asseverata, differenze di fabbisogno termico per metro quadro tra le unità immobiliari costituenti il condominio o l’edificio polifunzionale superiori al 50 per cento».

Quindi in presenza di una relazione tecnica che attesti tale differenza di fabbisogno termico, l’assemblea può decidere di suddividere le spese attribuendo almeno il 70% di consumo volontario e ripartendo la restante percentuale in proporzione alla superficie, alla cubatura o al valore (millesimi di proprietà).

La maggioranza in assemblea

In presenza di una prestazione energetica o una diagnosi energetica realizzata da un tecnico abilitato, le delibere possono essere assunte con la maggioranza degli intervenuti e almeno 333 millesimi (articolo 26, comma 2, della legge 10/1991).

Anche se vi è un orientamento giurisprudenziale il quale considera che, visto il carattere inderogabile della norma, non è necessaria alcuna delibera, e l’assemblea si limiterà a votare (con la maggioranza semplice) l’affidamento dell’incarico al tecnico che andrà a compilare la relazione tecnica sulle eventuali differenze di fabbisogno termico.

Resta sempre e comunque fermo il diritto del condomino a impugnare il voto dell’assemblea che approva il rendiconto usando un criterio di riparto delle spese ritenuto illegittimo.

Nuove disposizioni interne per i versamenti delle rate condominiali

Gentile condomina/o, vista la presenza di offerte da parte delle banche di conti correnti con bonifico on-line a costi irrisori e con alta facilità di utilizzo, consci inoltre, dell’inquinamento prodotto dagli spostamenti necessari per effettuare i pagamenti e per il successivo trasferimento verso la banca, che si stima per i soli condomini da noi gestiti, in circa 4 tonnellate di CO2 emessa in atmosfera ogni anno, siamo a comunicare che a partire dal 1 novembre 2018 non sarà più possibile versare le rate condominiali presso lo studio dell’amministratore.

Tutti i versamenti dovranno essere effettuati tramite bonifico.

Gli over 70 non dovranno preoccuparsi, saranno comunque accettati gratuitamente i versamenti nel caso gli stessi venissero effettuati da persone con almeno 70 anni compiuti, o nel caso di handicap che non permetta o limiti l’uso del computer o dello smartphone, in caso contrario sia per i contanti che per gli assegni dovranno essere imputate delle spese di gestione e trasferimento versamento aggiuntive di 4 euro per ogni versamento, che saranno in parte devoluti per progetti di riforestazione in Italia e nel mondo.

5% di sconto per chi si reca in bici all’ assemblea condominiale: un’iniziativa dello Studio Cerello & Chesini a favore della mobilità sostenibile

Il trasporto su gomma insieme ai sistemi per il riscaldamento contribuiscono all’immissione in atmosfera di gas serra, responsabili del riscaldamento globale.

ca. 1986, Delegacion Miguel Hidalgo, Mexico City, Mexico --- A major street in the Miguel Hidalgo area of Mexico City is clogged with traffic and smog during the morning rush hour. --- Image by © Stephanie Maze/CORBIS
ca. 1986, Delegacion Miguel Hidalgo, Mexico City, Mexico — A major street in the Miguel Hidalgo area of Mexico City is clogged with traffic and smog during the morning rush hour. — Image by © Stephanie Maze/CORBIS

Anche l’inquinamento da particolato non può essere sottovalutato ed è un problema molto rilevante oggigiorno, visto che le particelle fini prodotte dai moderni motori si insinuano fino a livello alveolare, contribuendo alla genesi di molte patologie purtroppo anche oncologiche.

Una vita sedentaria e poco attiva inoltre ha ricadute dirette sulla nostra salute e può essere un ulteriore fattore di richio per diverse patologie.

Per questo motivo lo Studio Cerello & Chesini da sempre sensibile in materia di salute e ambiente, promuove il trasporto sostenibile con un’iniziativa a favore dei condomini.

Anche quest’anno se la maggioranza dei presenti si recherà all’assemblea di chiusura bilancio utilizzando la bicicletta come mezzo di locomozione, il condominio avrà diritto ad uno sconto del 5% rispetto al tariffario, sull’onorario della successiva gestione ordinaria. Un ulteriore 5% sarà applicato se il condominio si trova a più di 5km dalla sede dell’assemblea.

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L’offerta è valida per tutto il 2018.

Efficientamento, comfort e riscaldamento globale

Un involucro che disperda il meno possibile è la chiave, purtroppo non esiste efficientamento senza aver soddisfatto questo requisito.
Sembra una banalità, ma gli interventi obbligatori sugli impianti (contabilizzazione) sono per ora un palliativo, che ridurrà sì i consumi e quindi le emissioni di anidride carbonica (uno dei maggiori responsabili del riscaldamento globale) ma lo farà costringendo molte persone al freddo con lo spauracchio di un esoso costo a fine bilancio, cosa che non avverrebbe con un buon cappotto e infissi basso-emissivi installati ad arte.
Un importante cambio di mentalità è poi necessario. Sappiamo che interventi di efficientamento su edifici pluridecennali sono ammortizzabili, supponendo un costo abbastanza stabile dei combustibili, in non meno di 15 anni. D’altra parte non è lungimirante porre tutto sul piano economico in quanto il surriscaldamento globale sarà un problema sempre più importante e grave da sostenere per le prossime generazioni.
E’ la nostra responsabilità nei confronti del pianeta che ci offre da mangiare e vivere, dei nostri figli e nipoti.

La casa energeticamente indipendente