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L’ unico futuro percorribile per l’energia?

Sicuramente questo futuro non sarà ancora a lungo percorribile con l’utilizzo delle fonti fossili e fissili, le prime perchè in pochi istanti rilasciano in atmosfera il carbonio che ha impiegato centinaia di milioni di anni per ricombinarsi, le seconde perchè una volta impiegate producono rifiuti che necessitano di migliaia di anni affinchè il loro mortale potere radioattivo decada senza considerare, vista la particolare conformazione del territorio e l’alto livello di antropizzazione dello stesso, l’annoso problema della ricerca di siti idonei per la produzione di energia nucleare e per lo stoccaggio dei prodotti di fissione, nonchè i problemi di approvvigionamento, costo e disponibilità nel lungo termine del combustibile nucleare (e le sue implicazioni sociopolitiche).

Anche in vista di una tutela del brand Italia e quello che può rappresentare in termini di tutela paesaggistica, di tradizione artistica, rurale, agricola (e ovviamente eno-gastronomica), non esiste altra soluzione per un futuro prospero: la produzione di energia sarà integralmente costituita da fonti rinnovabili.

Fonti rinnovabili sono, come già detto, tutte le fonti di energia il cui rateo di formazione (in natura) è sempre superiore a quello di utilizzo da parte dell’uomo, ovvero:

  • solare;
  • eolico;
  • idroelettrico;
  • geotermico.

La rete di trasmissione sarà sempre più una commistione tra piccola e media comunità energetica e smart grid gestita da intelligenza artificiale.

Lo stoccaggio della quota di energia in surplus sarà anch’esso gestito da A.I. è indirizzato in maniera ottimale su:

  • stoccaggio elettrochimico (batterie e sintesi elettrolitica idrogeno) per rilascio di energia lento e costante;
  • stoccaggio cinetico (volani) per rilascio di molta energia in poco tempo (ad esempio per l’industria pesante e trasporti);
  • stoccaggio gravitazionale (bacini idroelettrici) per rilascio veloce e costante di energia necessaria all’industria pesante e trasporti.

Le industrie saranno obbligate per legge a recuperare il calore dovuto ai processi di lavorazione:

  • cogenerazione/trigenerazione per processi a media ed alta temperatura;
  • accumulo a cambio di fase per i processi a bassa temperatura.

Trasporti, mobilità e industria

Non ci sarà più benzina, gasolio, metano, cosa facciamo? L’ idrogeno è la soluzione, reagisce con l’ossigeno per produrre solo acqua purissima e produce molta più energia di ogni altro combustibile per unità di peso, questa energia può essere trasformata e utilizzata per mezzo di:

  • celle a combustibile, per produrre elettricità da utilizzare con un motore elettrico;
  • generatori di calore nei quali viene utilizzato direttamente come combustibile;
  • cicli termodinamici “classici” (ciclo Otto, Rankine, Brayton, Stirling, turbine a ciclo aperto, etc.) per produrre direttamente energia meccanica.

L’ idrogeno potrà essere prodotto principalmente da due filiere distinte:

  • processo elettrolitico in loco (ad es. presso i distributori);
  • scarto di alcuni processi chimici industriali (ad esempio processi di lavorazione del cloro).

Il gas così prodotto potrà essere distribuito attraverso la:

  • rete di distribuzione attuale del gas metano per uso domestico;
  • compresso o liquefatto per altri usi.

E’ da escludersi ovviamente la produzione per mezzo di reforming, perchè questo processo estrae l’idrogeno da fonti fossili.

Le critiche sollevate nei riguardi del gas idrogeno, sono la scarsa efficienza dell’intero ciclo fino all’utilizzo finale: verissimo. Singolare ma è un problema che non ci siamo mai posti per le fonti fossili: pensiamo all’energia che si rende necessaria per l’estrazione, il trasporto, la raffinazione/purificazione e l’eventuale compressione/liquefazione (per i gas di origine fossile). Ovvio quindi che dietro queste affermazioni ci sono ignoranza oppure occulti interessi.

Ma l’elettrico? In realtà anche l’elettrico presenta dei problemi, i più importanti riguardano la produzione e il peso delle batterie, la loro esigua durata e lo smaltimento delle stesse a fine vita. Ad oggi, rispetto ad una equivalente autovettura a combustione interna, l’imponta di carbonio di un’ auto elettrica (alimentata esclusivamente con fonti rinnovabili) viene virtualmente compensata(*) a circa 100 -150 mila km ovvero nel momento in cui le batterie arrivano praticamente alla fine del loro ciclo vitale o comunque nel momento in cui le stesse possono essere ancora utilizzate ma solo per una frazione della loro capacità iniziale.

Siamo a rincuorarvi riguardo ad una cosa però: le biciclette continueranno ad essere prodotte!

Riscaldamento residenziale e pubblico

Sarà ricordato come la “piaga”, difatti è stato e lo è tuttora (anche se in misura sempre più contenuta grazie agli efficientamenti del patrimonio edilizio in corso) un vero e proprio “pozzo senza fondo” dove buttavamo incautamente l’energia, quando il costo basso della stessa ce lo consentiva.

Il futuro del riscaldamento residenziale? Per certi versi è già iniziato e qui l’elettrico è sicuramente vincente: aerotermia e geotermia sono le soluzioni, ovvero cicli termodinamici detti inversi, in gergo comune “pompe di calore”. Questi sono sistemi molto efficienti, essi infatti riescono ad utilizzare il calore presente nell’aria (o nel sottosuolo) e “concentrarlo” per poter estrarre da quel calore una temperatura utilizzabile per i nostri scopi (riscaldamento ambienti e acqua calda sanitaria). Un kWh di energia elettrica impiegata riesce ad estrarre in alcuni casi anche 4kWh di energia termica!

Resta necessario e cruciale un efficientamento dell’intero patrimonio esistente, dato che in media almeno due volte l’energia necessaria e sufficiente a scaldare le nostre case (e ancor peggio per gli edifici pubblici) viene purtroppo ancora persa da dispersioni termiche e inefficienze di trasporto.

Ora spetta alla politica e a noi …

Il quando è solo questione di sopravvivenza, sarà un cambiamento necessario e avverrà perchè deve avvenire. Lapalissiano è il fatto che una transizione veicolata da buona volontà delle parti e con strumenti normati in modo chiaro e non ambiguo (come è solito fare da parte della politica “itagliana”), sarà un processo fluido e molto più facile da realizzarsi (e quindi più economico).

(*) per virtualmente compensata si intende la differenza di CO2 emessa durante i processi di produzione, distribuzione e utilizzo rispetto a quella emessa dall’equivalente vettura a combustione interna. La compensazione reale avviene solo mediante sequestro di CO2 (al momento l’unica tecnologia capace di farlo in modo economico è la fotosintesi clorofilliana).

Studio Cerello & Chesini srl ©2023

M’illumino di meno

Per il decimo anno di fila lo Studio Cerello & Chesini aderisce alla campagna per la sensibilizzazione al risparmio energetico “M’Illumino di meno” promossa da Radio 2. Scopo di tale campagna è di rendere consapevoli che l’energia è una risorsa preziosa che può essere utilizzata una volta sola.

Sembra una banalità perchè siamo abituati a ragionare esclusivamente in termini economici e monetari. Solo perchè il costo dell’energia è relativamente basso ci possiamo permettere spesso il lusso di farne un uso sconsiderato (lasciare accese luci dove non servono o l’aria condizionata o il riscaldamento accesi con le finestre aperte ad esempio), ma l’energia (elettrica, termica e meccanica) che utilizziamo viene prodotta nella stragrande maggioranza da fonti fossili, pensiamo a quanti milioni di anni (centinaia in realtà) sono stati impiegati per produrle e noi le consumiamo in poche decadi.

In un futuro prossimo quando le fonti rinnovabili avranno plausibilmente la quota di produzione predominante, il risparmio energetico sarà altrettanto importante, per poter avere sempre l’energia a disposizione di tutti.

Progresso non vuol dire spreco, vuol dire consapevolezza!

Più diritti per il consumatore di energia: la direzione del parlamento UE

Più trasparenza nelle bollette dell’energia, cambi di operatore in 24 ore e sostegno ai consumatori che producono in proprio energia elettrica da immettere nella rete: queste sono alcune delle misure approvate dalla Commissione industria dell’Europarlamento.

Tra le proposte da analizzare ci sono le volture rapide, sostegno ai prosumer e misure per la cooperazione in caso di black-out.
Una volta approvati gli emendamenti, si potrà cominciare il negoziato tra Commissione, Consiglio ed Europarlamento affinché le nuove regole diventino definitive.

Nello specifico, gli europarlamentari chiedono bollette più chiare e volture che – dal 2022 – devono essere possibili in 24 ore in tutta l’Ue, agevolazioni per la creazione di reti locali di produttori-consumatori di energia e misure per la cooperazione in caso di crisi di approvvigionamento energetico.

Auto elettriche: dal 2019 obbligatorietà della colonnina per i nuovi edifici e per quelli da ristrutturare

Auto elettriche. Ogni abitazione in fase di ristrutturazione dovrà dotarsi di un punto di ricarica. Entro il 2023, almeno il10% dei parcheggi negli edifici di nuova costruzione sarà tenuto a dotarsi di colonnine per le auto elettriche.

Incentivi per le auto elettriche dall’Unione europea. Scegliere un’auto elettrica sta per diventare sempre più facile. Infatti, l’Unione Europea per incentivare questa opzione sta provvedendo al potenziamento delle infrastrutture, in modo particolare dei punti di ricarica.

Nonostante il piano di Bruxelles per stimolare il mercato della mobilità sostenibile verrà presentato ufficialmente solo verso la fine dell’anno, è trapelato che il modello preso a esempio è quello dell’Olanda e della Norvegia, che hanno lo scopo di bandire in modo definitivo i veicoli a ciclo diesel entro il 2025.

Secondo la bozza di direttiva Ue, che dovrebbe entrare in vigore nel 2019, ogni abitazione in fase di ristrutturazione dovrà dotarsi di un punto di ricarica per gli EV. Inoltre, entro il 2023, almeno il10% dei parcheggi negli edifici di nuova costruzione sarà tenuto a dotarsi di colonnine per le auto elettriche.

Oltre che negli edifici residenziali, infrastrutture con punti di ricarica per i veicoli verdi e punti di rifornimento di gas naturale liquefatto e compresso, idrogeno e gas di petrolio liquefatto verranno allestite anche in altri posti.

auto-elettriche

Vantaggi e svantaggi. Questi provvedimenti dovrebbero permettere agli EV di immettere elettricità nella rete nazionale, invertendo il flusso, per bilanciare eventuali carenze in caso di generazione intermittente di energia da fonti rinnovabili.

Uno degli svantaggi legati alla diffusione delle auto elettriche potrebbe essere la massiccia emissione di biossido di zolfo (SO2). Infatti, secondo l’allarme lanciato da un rapporto redatto dall’Agenzia europea per l’ambiente (Eea), i livelli di SO2 stimati per il 2050 potrebbero quintuplicare a causa del necessario aumento della produzione di elettricità per alimentare un considerevole parco veicoli EV.

Tuttavia, tali stime si basano sull’attuale mescolanza di energia presente nell’Unione, che include ancora un buon numero di centrali a carbone.

Dunque, per aumentare la mobilità elettrica e, allo stesso tempo, tagliare le emissioni non resta che procedere in parallelo con misure di supporto alle rinnovabili.

Adeguamento da parte dell’Italia. Anche l’Italia entro il 2017 dovrà adeguarsi alla direttiva europea. Infatti, a partire dal 1° giugno 2017, i Comuni non potranno rilasciare il permesso a costruire per gli edifici residenziali e non residenziali con superficie superiore a 500 mq e dotati di almeno 50 unità abitative se non è prevista la predisposizione all’allaccio per l’installazione di infrastrutture elettriche da utilizzare per la ricarica dei veicoli.

Tali misure dovranno essere idonee a permettere la connessione di una vettura da ciascuno spazio a parcheggio coperto o scoperto e da ciascun box per auto (siano essi pertinenziali o meno), in conformità alle disposizioni edilizie di dettaglio fissate nel regolamento stesso.

Pertanto, il consiglio dei ministri valuterà in questi giorni l’approvazione definitiva del testo da inviare alle Camere per l’approvazione e la successiva restituzione al Governo che dovrà emettere il vero e proprio decreto definitivo, con il fine di ridurre la dipendenza dal petrolio e attenuare l’impatto ambientale nel settore dei trasporti.

Fonte http://www.condominioweb.com/auto-elettriche-ricarica-condominio.13108#ixzz4MwdW1Mhd

Efficientamento, comfort e riscaldamento globale

Un involucro che disperda il meno possibile è la chiave, purtroppo non esiste efficientamento senza aver soddisfatto questo requisito.
Sembra una banalità, ma gli interventi obbligatori sugli impianti (contabilizzazione) sono per ora un palliativo, che ridurrà sì i consumi e quindi le emissioni di anidride carbonica (uno dei maggiori responsabili del riscaldamento globale) ma lo farà costringendo molte persone al freddo con lo spauracchio di un esoso costo a fine bilancio, cosa che non avverrebbe con un buon cappotto e infissi basso-emissivi installati ad arte.
Un importante cambio di mentalità è poi necessario. Sappiamo che interventi di efficientamento su edifici pluridecennali sono ammortizzabili, supponendo un costo abbastanza stabile dei combustibili, in non meno di 15 anni. D’altra parte non è lungimirante porre tutto sul piano economico in quanto il surriscaldamento globale sarà un problema sempre più importante e grave da sostenere per le prossime generazioni.
E’ la nostra responsabilità nei confronti del pianeta che ci offre da mangiare e vivere, dei nostri figli e nipoti.

La casa energeticamente indipendente