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Autoconsumo e comunità energetica: definizioni e prospettive in vista del super ecobonus

A partire dal decreto legge 162/19 (art.42 bis) è possibile per i clienti finali, consumatori di energia elettrica, associarsi per produrre localmente, tramite fonti rinnovabili, l’energia elettrica necessaria al proprio fabbisogno e condividerla.

L’energia elettrica “condivisa”, stabilita come pari al minimo della differenza, su base oraria, tra l’energia elettrica immessa in rete dagli impianti di produzione e l’energia elettrica prelevata dai consumatori che rilevano per la configurazione, beneficia di un contributo economico riconosciuto dal GSE, ovvero dal Gestore dei servizi energetici GSE S.p.A. che è una SpA interamente controllata dal Ministero dell’economia e delle finanze.

Due sono le possibilità che si configurano in tal senso:

  • il gruppo di autoconsumo;
  • la comunità energetica.

Un gruppo di autoconsumatori rappresenta un insieme di almeno due autoconsumatori di energia rinnovabile che agiscono collettivamente in virtù di un accordo privato e che si trovano nello stesso condominio o edificio. Per autoconsumatore di energia rinnovabile si intende un cliente finale che, operando in propri siti ubicati entro confini definiti, produce energia elettrica rinnovabile per il proprio consumo e può immagazzinare o vendere energia elettrica rinnovabile autoprodotta purché, per un autoconsumatore di energia rinnovabile diverso dai nuclei familiari, tali attività non costituiscano l’attività commerciale o professionale principale. L’impianto di produzione dell’autoconsumatore di energia rinnovabile può essere di proprietà di un soggetto terzo e/o gestito da un soggetto terzo, purché il soggetto terzo sia in grado di accogliere le istanze energetiche dell’autoconsumatore .

A livello condominiale ciò determina un grosso vantaggio in quanto un unico sistema fotovoltaico (pannelli, inverter, eventuali sistemi di regolazione /carica e accumulatori) può servire diverse unità con un grande abbattimento dei costi di installazione, gestione e manutenzione, consentendo di rientrare rapidamente dell’investimento. Il super ecobonus, in tal senso risulta un’opportunità che permette l’installazione di tali sistemi (opera trainata) praticamente senza esborso.

Una comunità di energia rinnovabile è invece un soggetto giuridico che:

  • si basa sulla partecipazione aperta e volontaria, è autonomo e controllato dai membri che ne fanno parte;
  • i membri costituenti possono essere persone fisiche, piccole e medie imprese (PMI), enti territoriali o autorità locali, comprese le amministrazioni comunali, a condizione che, per le imprese private, la partecipazione alla comunità di energia rinnovabile non costituisca l’attività commerciale e/o industriale principale;
  • il cui obiettivo principale è fornire benefici ambientali, economici o sociali a livello di comunità ai propri membri (non deve avere come obiettivo primario il lucro).

Un abbraccio ai nostri più fedeli clienti

Le numerose manifestazioni di stima e affetto che riceviamo soprattutto ora che tutti noi assieme stiamo passando un periodo non tra i migliori, ci danno la carica e degli spunti per riflettere sull’importanza di avere e coltivare il senso di comunità, perchè se il fine ultimo è il progresso in senso lato, è solo a livello di comunità che ciò si può manifestare.

Riconoscenti della fiducia che i clienti ci dimostrano ogni anno, vogliamo darvi un forte abbraccio simbolico ma sentito.

Per questo ai nostri clienti più affezionati abbiamo deciso quest’anno di regalare(*) l’1% per ogni anno a cui ci è stata affidata la gestione.

(*)Lo sconto sarà applicato nel corso del bilancio successivo e non è cumulabile con altri sconti se già applicati.

Condivisione in condominio: un nuovo trend

Il fenomeno delle comuni, in Italia, inizia ad avere una buona consistenza agli albori degli anni ‘70, figlio di una cultura beat di importazione ma anche della “nuova stagione comunitaria americana” — soprattutto di matrice hippy e libertaria — cominciata nella seconda metà degli anni ’60.

Ma al di là degli idealismi, la condivisione all’interno del condominio di servizi come la pulizia, il baby/pet – sitting, il giardinaggio, le manutenzioni fino alla connessione in banda larga e alla pay-tv o di cultura (scambio di libri, cd, dvd) può essere un modo per fare comunità risparmiando e risulta, secondo un sondaggio di Immobiliare.it, essere un trend in crescita.

Sarà la congiuntura economica, un maggior senso di comunità o semplice evoluzione, ma l’accostare un sistema di mutuo sostegno e supporto che coinvolge diversi aspetti della vita in casa, dalla gestione di alcune incombenze fino ad arrivare allo sviluppo di attività ricreative, è un modo poi per condividere all’interno di una piccola comunità le proprie attitudini, questo a beneficio dell’animo e delle proprie tasche.

Per quanto riguarda le prestazioni manuali rimangono comunque aperte le problematiche riguardanti la sicurezza, è quindi necessario che un tale approccio sia deliberato a livello assembleare per sollevare il condominio e l’Amministratore  da eventuali responsabilità in caso di incidente.